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Rimini 2016, il 47° Congresso Nazionale ANMCO

L’ultimo congresso nazionale dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO)  ha portato numerose innovazioni, a partire dalla sede – diversa da quella tradizionale fiorentina – il Palacongressi di Rimini, struttura tecnologicamente all’avanguardia, che ha permesso di ospitare le numerose  attività e sessioni interattive che hanno caratterizzato questa edizione 2016, coincidente con il 25° Anniversario del Centro Studi ANMCO.

Aldilà di numeri e partecipazione particolarmente lusinghieri (oltre 5000 gli iscritti), il congresso ha fornito l’occasione per presentare il risultato dell’ampio sforzo che ha coinvolto le Aree e le Task Force nella stesura e pubblicazione dei Documenti di Consenso e Position Paper intersocietari, necessari ad affrontare tematiche di grande attualità cardiologica, come ci si aspetta dalla più importante Associazione Italiana dei cardiologi, chiamata a ricoprire un ruolo autorevole nell’indirizzo della pratica clinica.

Questo si è tradotto nella stesura di 24 documenti, che hanno affrontato molteplici argomenti, dalle sindromi coronariche acute, alle dislipidemie, alla TAVI negli anziani, alla cardioncologia,  allo scompenso cardiaco, solo per citarne alcuni.

Emblematica di questo percorso la presentazione, da parte della Task Force di Cardiogeriatria, del Documento di consenso ANMCO – SIC – GISE – SICCH sulla “stratificazione del rischio in chirurgia cardiaca e TAVI specifico per il paziente anziano”, in un Simposio interattivo dedicato.

La stesura di un simile documento, frutto del confronto multidisciplinare fra più esperti in settori diversi, è la risposta alla necessità di trovare un giusto approccio davanti a nuove procedure, come la TAVI, in grado di cambiare la prognosi di pazienti precedentemente ritenuti inoperabili per l’altissimo rischio, ma che -allo stesso stesso tempo – rischia di diventare un intervento ad alto impatto tecnologico ed economico, ma tuttavia “futile”, se non si è in grado di selezionare quei soggetti che realmente si gioveranno di tale procedura.

Le letture del Simposio hanno infatti sottolineato quanto spesso gli score di rischio siano inadeguati nella definizione del rischio dei pazienti anziani sottoposti a TAVI e i limiti degli score della cardiochirurgia tradizionale in questo tipo di procedura; un ulteriore gap riguarda quei pazienti interessanti dal cosiddetto “failure to thrive”, cioè dal mancato miglioramento dello status funzionale nonostante il successo procedurale, la prognosi dei quali costituisce una zona grigia di difficile interpretazione.

Alla luce degli ultimi studi, in base ai quali è lecito aspettarsi un’estensione dell’indicazione a TAVI anche per i pazienti anziani a rischio chirurgico moderato, diventa ancora più importante per il cardiologo farsi carico della complessità dei pazienti, con il loro peso di multimorbosità, disabilità e fragilità, per garantire una corretta selezione dei candidati a tali procedure e un uso appropriato delle risorse.

Il Congresso 2016 ha visto la conclusione del biennio di Presidenza di Michele Massimo Gulizia (Messina), due anni che hanno visto crescere  il prestigio dell’ANMCO come associazione e come punto di riferimento per la ricerca a livello nazionale e internazionale.  Al nuovo presidente, Andrea  Di Lenarda (Trieste), spetta il difficile compito di continuare questo percorso di crescita associativa e culturale, difendendo il ruolo della Cardiologia dai tentativi di esautorarla dai compiti e dalle prerogative che le sono propri e proiettandola verso un futuro di multidisciplinarietà,  in cui sia possibile conciliare il progresso tecnologico con un approccio clinico più centrato sul paziente e sulla sua complessità. In bocca al lupo!

MDT

 

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